Via Crucis di Montefalcione (AV)

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Capella del Crocefisso

Luoghi

La Cappella del "Crocefisso" in località Foresta



 

Questa piccola Cappella fu costruita nel 1895 su suolo pubblico per interessamento del signor Davide D’Amore.
Situata all’incrocio di due sentieri che dall’antico borgo medievale conducevano alla campagna sottostante, al mulino ad acqua ed alla fontana Proficua, mete importantissime per la vita degli abitanti del "Castello", costituiva un punto di sosta quasi obbligato, sia per coloro che si recavano al lavoro dei campi che per quelli che andavano alla fontana o al mulino: il cappello in mano, un segno di croce, una muta preghiera e via.
All’interno della Cappella su un semplicissimo altare di pietra è posto un Crocefisso ligneo di discrete dimensioni e di pregevole fattura che qualcuno fa risalire al XVIII secolo.
Un’altra croce di legno con il solo volto di Cristo è situata sulla facciata a lato della porta d’entrata. Dove oggi vediamo il volto, in origine c’era una testa a tuttotondo. Questa fu rubata durante la seconda guerra mondiale, probabilmente per motivi di campanilismo.
Il volto che vediamo oggi fu donato, ex voto, da un abitante del paese che aveva contratto la malaria durante il servizio militare. Una volta guarito, tornato al paese dall’ospedale militare di Firenze, nel 1950, portò con se, opera di un artigiano fiorentino, il volto che ancora oggi adorna la croce.
Poco o nulla c’è da dire sul valore storico o artistico della cappella, ma importante è stato e lo è tuttora il valore sentimentale-religioso per tanta gente. Appena restaurata così come il Crocefisso, esattamente un secolo dopo la sua costruzione, nel 1996, dall’Amministrazione Comunale, si costituì un comitato spontaneo di giovani fedeli che, d’accordo con il parroco, organizzarono una modesta cerimonia inaugurale, con la partecipazione del sindaco pro tempore, per la prima domenica di Agosto, in concomitanza con l’apertura del mese Antoniano che culmina, ogni anno, con i solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono, S. Antonio da Padova, appunto, nell’ultima domenica di Agosto.
Alla cerimonia inaugurale seguì il rito della "Via Crucis" con le quindici stazioni, illustrate su cartelloni mobili 70x100 cm da alcuni studenti di Belle Arti, dislocate lungo un percorso cittadino.
L’iniziativa riscosse un notevole successo con vasta partecipazione di cittadini al punto che, a partire da quella data, la festa si è ripetuta ogni anno e si è arricchita di nuove iniziative: la costruzione di un piccolo campanile; l’acquisto di una campana; l’istituzione di un concorso di pittura il cui tema, rigorosamente di carattere etico-religioso, si rinnova ogni anno.
Per far fronte alle spese della prima manifestazione, i giovani componenti il comitato "Festa del Crocefisso" si autotassarono anticipando il denaro iniziale occorrente che, a conclusione della festa, nessuno rivolle indietro. Comunque, tutto il ricavato, dalle offerte dei fedeli agli stands gastronomici allestiti per l’occasione, fu devoluto in beneficenza.
I lavori di risistemazione dell’antico sentiero Ripa che collega la zona denominata "Foresta" dove è ubicata la Cappella, con il vecchio borgo medievale e il santuario di S. Antonio attraverso l’omonima porta del XII secolo, hanno fatto riscoprire suggestivi scorci paesaggistici, tracciato nuovi percorsi turistici; hanno consentito, finalmente, di ammirare lo splendido panorama della valle del Sabato che spazia dal Cervialto alla Valle Caudina e oltre.
Lungo i fianchi rocciosi del sentiero che si arrampica su per la collina per alcune centinaia di metri, nell’estate del 2005, sono state installate le quindici stazioni della "Via Crucis", opera dello scultore Giuseppe Martignetti che, senza dubbio, ha aggiunto un significativo tassello al mosaico del turismo religioso in Irpinia.

 
 
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